Il catcalling: strumento di oggettificazione sessuale

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A quante donne è successo di camminare per strada e sentire improvvisamente alle proprie spalle commenti a sfondo sessuale, volgari o semplicemente inopportuni?

Credo che la risposta sia unanime ed è successo anche a me che sto scrivendo.

Solitamente ritengo che non sia importante il sesso della persona che redige un articolo, ma questa volta lo è. Lo è perchè spesso è difficile comprendere come si sente davvero una persona che sente su di sé il peso di determinate parole, o semplicemente, come in questi casi, si tende a legittimarle o a sminuirle classificandole come complimenti o apprezzamenti.

La verità è che quando per strada ti fischiano o ti commentano alle spalle, aggiungendo, spesso, una risatina che di divertente non ha assolutamente nulla, ti senti solo in un modo. Come? Spogliata. Privata dall’esprimere il consenso, fattore determinante. La mancanza di quest’ultimo da soggetto sessuale, a cui è riconosciuta, quindi, la facoltà di dire si o di dire no, ti trasforma in oggetto. Un corpo su cui si crede, quindi, di poter sfogare tutte le proprie pulsioni sessuali, qualsiasi esse siano, a proprio piacimento.

Andiamo con ordine, comprendendo cosa si intende con il termine “catcalling

Il catcalling non è un complimento

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Il catcalling è una molestia che, in genere, si verifica in strada. Le vittime, solitamente, sono le donne, alle quali sono rivolti commenti a sfondo sessuale, accompagnati, spesso da fischi e/o da gesti inappropriati.

Il termine “catcalling “deriva dall’inglese e significa letteralmente “chiamare il gatto” con riferimento ai versi che si emettono per chiamare l’attenzione dell’animale.

Il prestito linguistico che usiamo per indicare questa molestia è solo l’ennesimo suggerimento che ci suggerisce il fine ultimo del catcalling ossia sminuire la libera autodeterminazione dell’individuo.

Il catcalling è reato?

La Legge italiana non riconosce il catcalling come reato, ciò vuol dire che se una persona è stata vittima di questa molestia, non può sporgere denuncia. Esiste però un reato che potrebbe adeguarsi al catcalling, il reato di molestia e disturbo di persona. Cosa recita la legge in relazione ad esso?

chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a € 516.

Il problema del non riconoscere il catcalling come reato, vive nel fatto che a non essere compresa  è la matrice patriarcale di questa molestia, figlia di una cultura che ancora oggi vede la donna come puro soddisfacimento del piacere sessuale maschile. Cosa vuol dire? Il catcalling non è una serie di molestie isolata, ma è un fenomeno sistematico, frutto di una cultura che mina da millenni l’esistenza di ogni donna.

E se anche tu pensi che sia un fenomeno isolato, ho il dovere di dirti una cosa.

 L’84% delle donne in Italia è stata vittima, almeno una volta, di catcalling.

 

Fonti: ISTAT, La legge per Tutti, Enciclopedia Treccani

Costanza Maugeri

Costanza Maugeri

Brand Ambassador at CryptoGirl | Studio Lettere Moderne presso l'Università di Catania. Nella mia vita scrivo per necessità e mangio per passione.

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Violenza di genere

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